Altino

VENEZIA figlia di Altino romana

Nella città di Altino, all’interno delle mura esistevano templi, giardini, edifici pubblici e, sui  bordi della laguna, come scriveva il poeta Marziale, vi erano pure ville lussuose. La zona era conosciuta anche per l’ottima qualità della lana e la sua lavorazione, per la razza particolare di mucche, per la bontà del vino e per i suoi prodotti ittici. Dopo l’editto di Costantino (313 d.C.) Altino divenne sede vescovile. 

Dal III sec. d.C. comincia la decadenza del Municipio romano dovuta non solo a ragioni storiche ed economiche ma anche all’invasione barbarica degli Unni di Attila (452 d.C.).

Nel VII sec. vi fu l’abbandono. I suoi abitanti si trasferirono nelle isole di Torcello, dove fu trasferita anche la sede vescovile, di Burano e Rivoalto (l’attuale Venezia).

Da allora l’antica città fu usata come cava di pietre per la costruzione di Venezia fino a quando non venne ricoperta di terra che le permise di preservarsi nel tempo fino ad oggi.

 

 

 



Museo di Altino


Nuova sede Museale

 

IMMAGINI tratte dall'archivio della Fondazione Premio Altino

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