Maria Girardi

 

munica e musicisti a Venezia dalle origini ad Amendola

Foto e documenti:archivio Fondazione Premio Altino.

 

La fondazione di Venezia, città sorta dalle trasmigrazioni che, dalla costa verso le isole della laguna, videro un intenso spostamento di popolazioni formate da cittadini romani che cercavano di salvare dalle distruzioni dei Longobardi  quanto più potevano, è legata al territorio di Altino.

Grazie ai resti della romana Altino, sistemati dapprima nella vicina Torcello e poi a Venezia, e grazie al vescovo Paolo che da Altino trasferì a Torcello nel 639 le reliquie di S. Eliodoro, possiamo tracciare non solo una cronologia degli eventi storici accaduti in questi territori, eventi riguardanti la storia della città, delle edificazioni, dei traffici commerciali, delle istituzioni stesse del governo, della creazione di una figura di governante (il magistrato, il dux= doge, resosi autonomo nel 751 rispetto a Bisanzio da cui dipendeva), ma possiamo anche verificare il formarsi di una serie di aspetti culturali intensamente legati alle vicende della città lagunare.

Tra questi la musica rappresenta un capitolo significa-tivo. Ancor prima della formazione di Rivoalto (ossia Rialto, sito al centro dell'attuale città) la musica era una tradizione ben sviluppata all'interno di tutto il vasto territorio della  laguna veneta: infatti ad Aquileia, sede della massima autorità religiosa della zona (il patriarcato), era praticata  una vita artistica profonda. 

Tra le chiese dell'Italia settentrionale che occuparono tra il IV e l'VIII secolo una posizione preminente il patriarcato di Aquileia contribuì alla creazione di un proprio rigoglioso patrimonio e repertorio di musica e canti sacri,  parzial-mente influenzato dagli stili tipici della chiesa d'Alessan-dria e delle chiese africane.

La posizione geografica di Aquileia, dislocata all'incrocio delle grandi comunicazioni tra nord e sud, tra Oriente e Occidente, spiega tali influssi e chiarisce i successivi legami con Ravenna e Milano.
Dopo l'inesorabile decadenza di Aquileia ed il progressivo spopolamento  dell'entroterra  per  opera  delle   invasioni

barbariche, si affacciano intorno all'800 gli albori della storia di Venezia, il cui governo nell'827 si insedia a Rivoalto.

Tra Aquileia e Venezia vi sono molte analogie per ciò che riguarda la pratica musicale: le influenze orientali derivate dai Bizantini che proteggevano l'Adria-tico appaiono evidenti nelle documentazioni artistiche visibili, quali mosaici, bassorilievi, in cui sono raffigurate ricche indicazioni sugli strumenti musicali adoperati ali'epoca,ed in particolare sul l'uso dell'organo, strumento basila-re, nei  secoli successivi, negli ambiti ufficiali e religiosi della vita della città. Nell'828  giunsero  a Venezia le spoglie di San Marco, trafugate da Alessandria d'Egitto.

Il corpo, in questo suo definitivo approdo, fu deposto nella cappella palatina trasformata in martyrium, colle-gata al palazzo ducale della città.

Da questo momento la cappella ducale diventa il mausoleo del fondatore ideale della città, San Marco, talché, più di ogni altra opera a Venezia, la sua edifica-zione, connessa inscindibilmente con il complesso urbanistico di cui fa parte, simboleggia, per il suo significato e la sua forma, la struttura del Medioevo veneziano. Innanzi tutto esso significa il particolare atteggiamento politico-religioso di Venezia, incarnando il costituirsi della "storia nazionale" nel nome di San Marco e delle sue reliquie.

Non  è  possibile  trarre  molte  notizie  utili intorno agli albori della storia musicale della città,  data  la  scarsità  dei  dati  forniti  dalle cronache, ma è probabile che la musica sacra, a partire dagli anni in cui iniziava la costru-zione della  cappella  marciana, fosse praticata attiva-mente.

Nel 1404 infatti, secondo una testimonianza relativa ai Procuratori di San Marco (il massimo organo circa la regolamentazione della vita della Basilica  e  delle sue attività), fu organizzata l'assunzione di alcuni musici, "ot-


1796. Filiasi Delineavit


 


Altino. Resti di un mosaico. II sec. d.C.


 


Torcello.

 

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